L’Intramontabile Fascino della ‘Pastorale di Nardu’ a Santa Elisabetta
Santa Elisabetta, nel cuore della provincia di Agrigento, custodisce una delle più antiche tradizioni agro-pastorali siciliane: la celebre “Pastorale di Nardu”. Questo affascinante spettacolo, tenuto annualmente il 6 gennaio in occasione dell’Epifania, simboleggia la rivelazione della nascita di Gesù.
Lo spettacolo si sviluppa lungo il Corso Umberto, noto come “Strata longa”, trasformandosi in un palcoscenico per una parata che riflette la transumanza stagionale di greggi, mandrie e pastori dalle zone montuose alle pianure. Il percorso include luoghi chiave come le Grotte di Keli, la Matrice e Piazza San Carlo.
Radicata nella vita rurale, la Pastorale offre uno sguardo sull’essenza unica e rispettosa dell’eredità siciliana. Nardu, bracciante agricolo dal carattere unico, figura centrale e simbolo di riscatto per i marginalizzati, guida il pubblico attraverso l’arte della mimica, riproducendo la vita contadina e pastorale. Altri personaggi, come ‘u picuraru, ‘u curdaru, ‘u cardunaru, ‘u massaru, ‘u cacciaturi, arricchiscono la scena con i loro mestieri distintivi.
Nardu presenta una finta gobba, il volto dipinto di bianco, abiti consunti stretti da una cintura di ddisa e un copricapo ottenuto da una calza con un peso all’estremità. Nonostante le umiliazioni subite dai pastori, i suoi dinamici movimenti rendono vivace la rappresentazione, ritraendo la vita quotidiana di una masseria.
La sceneggiata culmina nel momento della transumanza, simboleggiato dallo spostamento di una masseria e degli animali per la scarsità di cibo. Accompagnata dalla sagra della ricotta e dalla degustazione di prodotti locali, la rappresentazione inizia con tre “paladini” a cavallo che perlustrano il territorio. Le rappresentazioni presso la chiesa Madre precedono la conclusione a piazza San Carlo.
Il momento laico si conclude a cena con il piatto tipico: la pasta con la ricotta servita in un unico recipiente (‘a maiddra). Solo alla fine, il rito assume una connotazione religiosa legata all’Epifania, con una stella che guida un angelo e tre cavalieri (i tre re magi) che si fermano davanti alla grotta della Sacra Famiglia. Nardu, ignaro degli altri, giunge per primo, chiudendo così l’evento con un tocco di mistero.
La Pastorale di Nardu 2024 (U 6 Innaru 2024)
La “Pastorale di Nardu” inizia alle 7, accompagnata dalla musica tradizionale delle zampogne e dei tamburi.
Alle 8 si terrà la celebrazione eucaristica presso la chiesa di Sant’Antonio.
Alle 9, la banda musicale sfilerà per le vie del paese. Successivamente, alle 10, saranno offerte degustazioni di ricotta e tuma fresca in piazza Giovanni XXIII e in via Municipio.
Alle 10:30 si aprirà la fiera-mercato, dedicata ai prodotti caseari e agroalimentari locali.
Alle 11:30, ci sarà un’altra celebrazione eucaristica presso la chiesa Madre.
Alle 13:30 inizierà la “Pastorale” dalla chiesa Madre fino a piazza San Carlo.
Alle 18, si terrà la processione seguita da una nuova celebrazione eucaristica.
Infine, i fuochi d’artificio, offerti dall’amministrazione attraverso il Comitato parrocchiale “Pastorale 2024”, chiuderanno l’evento in una suggestiva esplosione di luci nel cielo.