Punta Bianca Agrigento - Visitare Agrigento

La zona di Punta Bianca - Monte Grande, conosciuta dai più per le sue spiagge incontaminate e per il suo mare cobalto- cristallino, si trova al centro di un'area naturalistica e paesaggistica di incomparabile bellezza.

Affascinante è la vegetazione tipica della macchia mediterranea con ferule, mentastri, salvie, palme nane e lentischi. L’avifauna che vi alberga e gli uccelli migratori che vi sostano non mancheranno di attirare gli amanti del birdwatching

Un richiamo irresistibile per gli amanti dell’archeologia è il santuario castellucciano di epoca preistorica, testimonianza straordinaria del commercio dello zolfo in epoca micenea. Non mancano tracce e manufatti legati all’estrazione dello zolfo (protrattasi fino agli ultimi decenni del XIX sec.)  e al periodo bellico (bunker della II guerra mondiale).

 La collina di marna bianca e la sottostante  casa dei doganieri, abbandonata e in parte diroccata, costituiscono gli elementi più iconici e identificativi del paesaggio.

Da lontano si presenta come un grande sperone di roccia calcarea a forma di prua di nave che si protende e degrada verso il mare africano creando falesie, calanchi, vallicole, calette e spiagge sabbiose, di marna o acciottolate.

Dall’alto di Monte Grande si gode di una vista magnifica. Lo sguardo spazia da un lato verso San Leone, Agrigento, Punta Grande e Capo Rossello. Dall’altro verso il Castello di Montechiaro, Palma  e la Punta Ciotta.

Dove si trova

Il promontorio di Punta Bianca- Monte Grande si trova nella parte mediana della costa meridionale della Sicilia e rappresenta il limite orientale del golfo di Agrigento che ha in Punta Grande il suo limite occidentale. Dista pochi chilometri dalla Valle dei Templi e segna il confine tra il territorio del Comune dì Agrigento e quello del comune dì Palma di Montechiaro.

Geologia

La conformazione morfologica di questo tratto di costa si è plasmata circa 5-6 milioni di anni fa, nel periodo Messiniano, quando, per una serie di cause concomitanti ( terremoti e glaciazione), avvenne la chiusura del collegamento tra il Mediterraneo e l’Oceano Atlantico.

La crisi di salinità del Messiniano ridusse il Mediterraneo a pochi bacini di acqua ipersalina e durò all’incirca 250.000 anni. La diminuzione dei livelli oceanici e le fasi cicliche di disseccamento e inondazione che ne seguirono provocarono l’erosione dei fondali. Poi, circa 5,4 milioni di anni fa, all’inizio del Pliocene, la soglia corrispondente all’attuale Stretto di Gibilterra si aprì di nuovo permanentemente, portando al riempimento del bacino del Mediterraneo.

In seguito alcuni di questi depositi messiniani sono stati sollevati da spinte tettoniche durante le più recenti fasi orogeniche e  costituiscono i terreni della Formazione gessoso-solfifera.

La principale struttura morfologica è rappresentata dall’attuale piattaforma di abrasione marina incisa sull’ affioramento di Trubi, una roccia costituita prevalentemente da gusci calcarei di microfossili planctonici (globigerine) e macrofossili tipici di mare profondo, a testimoniare la riapertura del bacino del Mediterraneo con le acque dell’Atlantico.

La tipica colorazione di questo litotipo, dà il nome alla località . Lungo l’affioramento (che corrisponde ad una piega sinclinale) è ben visibile l’alternanza cromatica grigio-bianco-beige-bianco, legata alle variazioni nel contenuto di carbonato di calcio delle marne avvenute durante la deposizione dei Trubi a causa delle variazioni climatiche.

Le marne calcaree e calcari marnosi bianchi presentano una fratturazione concoide; secondariamente vi sono gessi laminati e gessi selenitici a grossi cristalli geminati del Messiniano. Più distante, a NE, è presente un affioramento di medie dimensioni di calcari brecciati vacuolari e calcari bianco-grigiastri a laminazione parallela.

Riserva naturale di Punta Bianca e Monte Grande

Contrariamente a quanto si legge sul web e in alcune pubblicazioni, la Riserva Naturale Orientata di Punta Bianca e Monte Grande non è stata ancora ufficialmente istituita.

Già nel lontano 2001 (decreto 13 aprile 2001), l’Assessorato regionale dei Beni Culturali e della Pubblica istruzione aveva dichiarato di notevole interesse pubblico il territorio costiero compresa tra la foce del Vallone di Sumera e il Castello di Montechiaro, per gli straordinari aspetti archeologici, etnoantropologici e naturalistici esistenti.

“Il paesaggio costiero, aperto verso il mare d’Africa, di eccezionale bellezza, ancora non alterato e poco compromesso da urbanizzazioni e case di villeggiatura, è caratterizzato da numerose piccole spiagge strette delimitate da scarpate di terrazzo e da balze. Da Monte Grande la visione spazia libera verso ponente sino al promontorio di Capo Rossello includendo la magnifica Valle dei Templi ed il panorama delle blande colline della Sicilia centro meridionale. Dal mare è possibile percepire, anche in lontananza, Punta Bianca, come un faro naturale. Il contrasto cromatico tra il blu del mare limpido ed il bianco dei trubi che protendono verso esso, quasi modellati dall’azione scultorea della natura, costituisce un segno di grande rilievo estetico-percettivo”
L’iter, probabilmente, è stato ostacolato dalla presenza di un poligono militare in contrada Drasy. Le esercitazioni e i lanci da anni danneggiano la fragile falesia nonostante le proteste di numerosi cittadini e associazioni ambientaliste come Mareamico.

Di fatto, nessuno dei governi succedutisi alla guida della Regione siciliana ha firmato il decreto istitutivo della riserva naturale. Questa situazione di impasse è stata sbloccata recentemente da… Belen!!! Sì proprio lei! Belen Rodriguez

Belen a Punta Bianca

La famosa fotomodella, venuta a Punta Bianca per fare un servizio fotografico, è rimasta incantata dalla bellezza dei luoghi. In un suo post su Instagram ha scritto:
“È un luogo meraviglioso ed unico, che meriterebbe una migliore valorizzazione, in senso turistico e ambientale. In questa zona insiste da 63 anni un poligono militare, le cui esercitazioni stanno distruggendo i luoghi, distruggendo le strade di accesso e bloccando la fruizione turistica, mentre le associazioni ambientaliste locali aspettano da 25 anni che sia riconosciuta dalla regione Sicilia quale riserva naturale. E quindi vorrei finire con un appello al presidente Musumeci, affinché istituisca la tanto agognata riserva naturale”

Belen a Punta Bianca

Poche ore dopo l’ appello della showgirl il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha annunciato di avere ufficialmente inserito la creazione della riserva protetta di Punta Bianca e Scoglio Patella di circa 300 ha nel Piano regionale dei parchi e delle riserve.

Casa dei Doganieri

La caserma della Guardia di Finanza o casa dei doganieri, in parte diruta, è stata utilizzata sino agli inizi del ‘900. Non è raro trovare queste strutture, ormai in gran parte abbandonate, lungo le coste siciliane nei luoghi più solitari e lontano dai porti e dalle città. Erano destinate ad ospitare i finanzieri che avevano il compito di contrastare i contrabbandieri che, altrimenti, avrebbero potuto utilizzare, indisturbati, questi comodi punti di approdo per i loro traffici. All’esterno vicino al muretto si legge ancora il motto araldico del Corpo della Guardia di Finanza:

Nec Recisa Recedit, 1951

Quest’antica frase latina fu usata dal poeta Gabriele D’Annunzio nel 1920 in un convivio che seguì la concessione della “medaglia di Ronchi” al gagliardetto dei finanzieri fiumani. Nella dedica di una sua foto ad un ufficiale  il “comandante” scrisse:

“Alle Fiamme Gialle, onore di Fiume, Nec Recisa Recedit, Fiume d’Italia, 1920 – Gabriele D’Annunzio”

Il motto dannunziano divenne ufficiale nel 1933. Ancora oggi accompagna i finanzieri ed è inserito nello stemma araldico della GDF.

Oggi la casa dei  doganieri è in parte diroccata e avrebbe bisogno di interventi di consolidamento. Più che ricordare la vita disciplinata dei militari che qui risiedevano,  la struttura emana un fascino misterioso e sembra evocare i versi di Eugenio Montale:

Tu non ricordi la casa dei doganieri sul rialzo a strapiombo sulla scogliera: desolata t’attende dalla sera in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri e vi sostò irrequieto. Libeccio sferza da anni le vecchie mura e il suono del tuo riso non è più lieto: la bussola va impazzita all’avventura. e il calcolo dei dadi più non torna. Tu non ricordi; altro tempo frastorna la tua memoria; un filo s’addipana

Il relitto di Punta Bianca e il Titanic

A circa 5 miglia da Punta Bianca, a una profondità di circa 19 metri, si trova il relitto dell’Almerian, un piroscafo a vapore appartenente alla compagnia Leyland Line. La nave che trasportava un carico di zolfo diretto a Liverpool fu affondata il 19 ottobre del 1918 dal sommergibile tedesco U-Boat 73. Come spesso accadeva nel corso della prima guerra mondiale, il sommergibile decise di minare la nave invece di silurarla. Ciò veniva fatto sia per risparmiare le vite dei marinai nemici sia per non sprecare i preziosi siluri da utilizzare per affondare le navi da guerra. Pare che, comunque, il sommergibile, pochi giorni dopo, si autoaffondasse per non cadere nelle mani della marina britannica.

L’Almerian fu l’ultima nave che, il 14 aprile del 1912, incrociò il Titanic e lo salutò con le sue sirene mentre andava incontro al suo tragico destino.

Punta Bianca, location

Punta Bianca è una delle location scelte da Gianna Nannini per realizzare il videoclip di “Lontano dagli occhi”. Nel video sono presenti anche altre location dell’agrigentino: la Valle dei Templi, la Scala dei Turchi e Palazzo Adamo a Canicattì.

Come arrivare

Per raggiungere Punta Bianca e Monte Grande dal sito archeologico della Valle dei Templi dalla città di Agrigento, da Trapani, Catania e Palermo occorre seguire la SS115 in direzione Villaggio Mosè. Al semaforo svoltare a destra e imboccare Viale Cannatello. Giunti alla prima rotatoria, svoltare a sinistra e seguire le indicazioni per Zingarello e Punta Bianca.  Prima di arrivare ala SS115, sulla destra, un cartello non molto visibile indica la strada sterrata e in condizioni precarie che porta alla spiaggia. Si consiglia di parcheggiare al bevaio e proseguire a piedi. Si arriva in circa 15 minuti.

Venendo da Ragusa seguire la SS115 fino al bivio per San Leone e poi, alla fine della grande curva, sulla sinistra, il cartello Punta Bianca

Parcheggi

Si consiglia di parcheggiare lungo la strada sterrata per Punta Bianca vicino al bevaio. Quindi, proseguire a piedi per circa 15 minuti godendosi la vista incomparabile.

Apertura e Chiusura

In attesa della perimetrazione della Riserva Naturale il sito è accessibile senza limitazioni di orario.

Gita in barca

La costa di Punta Bianca, Zingarello e Cala Vicinzina è meta molto richiesta per escursioni in gommone, barca e motoscafo.

Trekking

La zona di Monte Grande, Cala Vicinzina e Marina di Palma è molta adatta ad attività all’aperto, escursionismo, trekking e passeggiate. Ecco i migliori percorsi trekking guidati.

Attrazioni nelle vicinanze

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