Ekklesiasterion
Agorà superiore. Poggio di San Nicola
Nella zona del poggio di San Nicola, negli anni ’60, è stata riportata alla luce una cavea assembleare a forma di theatron nella quale è stato riconosciuto l’ekklesiasterion (sede dell’ekklesia o assemblea di tutti i cittadini liberi), primo ritrovamento di monumento pubblico a carattere non sacro dell’antica Akragas.
Ritrovato nel periodo in cui stava per essere ultimato il Museo Archeologico, si trova nell’area antistante al tempietto prostilo tardo ellenistico meglio conosciuto come “Oratorio di Falaride”, che vi si è in parte sovrapposto.
La cavea, ricavata da un banco di roccia tufacea posta secondo un dolce declivio, guarda verso la collina dei templi ed il mare ed è orientata, per ottenere la massima esposizione alla luce possibile, da est verso ovest. La costruzione presenta una forma geometrica a semicerchio le cui estremità sono prolungate, con lo stesso raggio dell’orchestra, sino ad ottenere 6/8 dell’intera circonferenza. L’eccessiva chiusura delle ali della cavea ha permesso senza alcun dubbio agli archeologi di escludere che questo edificio fosse un teatro.
Questa struttura testimonia l’esistenza di una assemblea popolare che era convocata in seduta allargata e che, quindi, comprendeva un elevato numero di partecipanti (4000 cittadini circa). Grazie a queste caratteristiche si è pensato ad assemblee simili presenti nel mondo greco di occidente ed in particolare all’ekklesia menzionata da Diodoro Siculo (Biblioteca Storica XIV,44,5) per l’anno 398 a.C. a Reggio. Secondo delle considerazioni che si fondano sui dati di scavo e di stratigrafia gli studiosi pongono la datazione di questo edificio pubblico all’incirca tra il IV e il III sec. a. C.