Fortificazioni e porte


Ardus inde Acragas ostentat maxima longe. Moenia,magnanimum quondum generator equorum…

Virgilio – Eneide, libro III

Il circuito delle mura di fortificazione della antica Akragas era di notevole estensione (12 km ca.), disegnava un perimetro di forma quadrangolare e si presentava in parte tagliato nella roccia e in parte interamente edificato. La sua datazione viene posta dagli studiosi al VI sec. a.C.

Questo impianto difensivo lo possiamo a giusta ragione definire di potenziamento rispetto ad un sistema naturale che presentava un assetto tale da potere svolgere da solo il ruolo di protezione della città che era posta tra le due colline di Girgenti e della Rupe Atenea che costituivano il caposaldo difensivo sul versante Nord, e a Sud la collina dei templi che pur non essendo alta e impervia come le altre si poneva comunque ben disposta a svolgere un ruolo di difesa e di controllo della costa. I lati orientali ed occidentali di questo ipotetico quadrilatero definiti dai valloni dei fiumi Akragas e Ipsas erano difesi da mura in gran parte edificati.

Lungo il percorso delle fortificazioni si aprivano nove porte poste sempre in corrispondenza o di un vallone o di una leggera depressione naturale. La tipologia delle porte era di tipo sceo con un bastione che si pronunciava sulla destra e con un possente rientrante obliquo. Di notevole interesse è anche, presso la porta I, il baluardo a tenaglia, una grande opera di difesa costituita da due settori di muro di cui il maggiore è lungo 55 m e spesso 5 m al centro dei quali vi era al vertice un torrione di cui si conserva la base di 8,30 x 6,80 m.

Testo © Copyright Corrado Capraro

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